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LA PINACOTECA

Lo scorso 03 settembre il Centro Culturale San Giuseppe ha ospitato l’inaugurazione della “Pinacoteca di San Giuseppe”.

Questo nuovo spazio espositivo trova luogo nel percorso archeologico sottostante l’omonima chiesa, dove ad oggi permangono significativi resti romani e medievali.

L’obiettivo dell’iniziativa è stato fin da subito la volontà di condividere con il pubblico, albese e non solo, opere di noti artisti locali e di costituire quindi un punto di riferimento per l’arte nella città patria di Pinot Gallizio.
Questo nuovo progetto, fortemente voluto dal Presidente Roberto Cerrato, vede la direzione artistica del Maestro Dino Pasquero affiancato dalla collaboratrice del Centro Culturale Giulia Pelassa. Dino Pasquero è un apprezzato pittore guarenese che da anni dirige e cura la Pinacoteca del Roero da lui fondata e con sede a Guarene. Si tratta di una nuova collaborazione con il Maestro volta a creare una sinergia tra le due realtà presenti sul nostro territorio.

FRANCESCO GIROTTI
La Collina del Bulanger, 1997
Quadro in ferro tridimensionale 

Con questa pittura in ferro e colori Francesco Girotti ha dato prova della sua versatilità e di insopprimibile curiosità nel costruire rappresentazioni per viaggiare nella creatività e qui il nostro artista ritorna all’infanzia. Un breve periodo estivo negli anni ’50 del secolo scorso passato a Ricca d’Alba. Lo rivive da poeta, bambino e riesce a fermare quel caro soggiorno riuscendo a piegare il metallo facendolo quasi cantare con pennellate vivide di colori . Un Francesco Girotti inedito e gioioso con un ritorno al passato rivissuto e rimpianto.

DONO DI FRATEL VINCENZO LUISE
Maternità, 2009
Statua in legno

L’opera è stata donata al Centro Culturale San Giuseppe da Fratel Vincenzo Luise, missionario che dedica la sua vita alla cura di orfani, gravi malati e donne maltrattate del Burkina Faso. La statua è stata realizzata da una di queste donne e rappresenta la maternità, tema centrale della storia dell’arte di tutti i secoli. Il manufatto acquista un doppio valore non solo in quanto opera d’arte ma anche come testimonianza di unione tra culture diverse.

MASSIMO BERTOLINI
Resistenza in ricordo di Davide Lajolo Ulisse
Statua in legno
2X1 metro

Bertolini è uno scultore toscano, allievo di Floriano Bodini presso l’Accademia di belle arti di Carrara, i suoi lavori scultorei trattano materiali come bronzo, marmo, legno e terracotta policroma. Le opere offrono emozioni profonde al visitatore attraverso una componente scenografica che occupa lo spazio e che fattolo suo lo anima. Le figure mute che rappresentano uomini e donne in forme essenziali sembrano condannate alla solitudine quando al contrario i loro corpi si intrecciano. Un ruolo fondamentale in questo tipo di sculture viene assunto dalla luce che crea giochi di chiaroscuro e di ombre. La statua è stata realizzata dall’artista in onore di Davide Lajolo e donata alla Pinacoteca da Laurana Lajolo, sua figlia, come importante contributo per la realizzazione dell’intero progetto.

DANIELA DELFINA DELL’ORTO
PERCORSI
Acrilico materico su tela 100X80 cm

L’opera è stata donata al Centro Culturale San Giuseppe dall’artista . La tela come molte altre opere della pittrice è stata realizzata secondo le tecniche dell’action painting nato nell’America degli anni ‘50 con Jackson Pollock. Questa particolare corrente pittorica prevede lo sfogo da parte dell’artista delle proprie emozione sulla tela, che diventa luogo di libertà sul quale compaiono linee e forme propriamente astratte. “Vivere il qui e ora” è il motto che questa forma d’arte incarna e che è ben visibile nella produzione dell’artista dove forme e colori variano sulla base del momento della realizzazione e delle emozioni ad esso collegate. Il titolo dell’opera rimanda ai percorsi della vita dove scelto un cammino esso porta inevitabilmente a molte strade, ma nella vita un posto centrale è assunto dal nostro cuore, la nostra essenza e scintilla divina a cui tutto si riconduce.

TANCHI MICHELOTTI


L’artista Tanchi Michelotti, originario di Ceva, da sempre lavora con la pittura che assume nelle sue opere una dimensione personalissima che rimanda ad un espressionismo contemporaneo. I suoi soggetti derivano da un mondo fatto di elementi naturali e talvolta umani che risultano come sospesi in una dimensione fiabesca, altra. Queste caratteristiche sono riflesse nell’opera da lui donata al Centro Culturale San Giuseppe attraverso colori accesi, vivaci che ricreano una composizione armonica, i cui elementi sembrano reindirizzare ad un soggetto naturale.

ROMILDA SUPPO
Rilievo colorato, 2003
Acrilico su tela 50X70 cm

L’opera dell’artista torinese Romilda Suppo, riporta sulla tela l’interpretazione della vita e del mondo con pennellate materiche e vorticose talvolta lasciando spazi di calma che riequilibrano la composizione. Il corpus dell’artista mostra influenze derivanti dalle esperienze figurative del naturalismo e da uno stile informale tipico del novecento espressionista. Il risultato è quindi un’ arte che con il recupero delle tradizioni passate propone le personali visioni della pittrice rielaborate nel suo studio e trasposte sulla tela.

GIANNI GASCHINO
Tramonto metafisico sulla piazza della Cattedrale di Alba, aprile 2019 smalti acrilici su piastra in legno
80 X 48

Gli ultimi bagliori di un tramonto che lentamente si spegne sulla città, inondano di una luce metafisica la piazza della Cattedrale di Alba. È la luce struggente che avvolge il momento più romantico della giornata: quando il giorno è come sospeso e cede svogliatamente il posto alla notte che avanza. La malinconia nei rari passanti che rincasano dopo un giorno di lavoro presto lascerà spazio all’euforia delle mille avventure amiche dell’oscurità.

IVAN ADRIANO
Africa nella mia mente, 2019
Acrilico su tela 70 x 90 cm

Nei villaggi Africani, dove l'uomo disconosce le nuove arti e caccia ancora con le lance, immagino una pittura rupestre, una pittura antica. Dove non arriva l'uomo può però arrivare la sua immaginazione. Ecco perché ''Africa nella mia mente'' vuole raffigurare un'arte antica, ormai passata, in una chiave ultramoderna e molto astratta, utilizzando colori vivaci che nascono come fiori e piante su uno sfondo d'oro, oro che diventa sangue, sangue che cadendo sulla terra la colora di rosso, che brucia e si conserva, per il popolo che canta, ma rimane muto di fronte alle ingiustizie che subisce.

LUIGI CARBONE
Padre Giuseppe Girotti, eroe della carità, 2015
Olio su tela 50X70 cm

L’opera di Carbone faceva parte di una mostra regionale organizzata a Torino nel 2014 negli spazi del convento domenicano in occasione della beatificazione del Beato Giuseppe Girotti, nominato giusto tra le nazioni per l’aiuto fornito al popolo ebraico durante gli anni oscuri delle persecuzioni razziali. Nel 2016 il pittore dona quest’opera all’associazione Beato Giuseppe Girotti affinché venga esposto insieme ad altri quadri che ricordano il martirio del beato. É una rappresentazione che porta in evidenza quello che fu lo sguardo del martire negli ultimi giorni di Dachau. Uno scrittore francese prigioniero con Girotti nella Baracca 26 lo descrive sofferente nel letto, ma con gli occhi radiosi sempre umile e dolce. Carbone con il tocco d’artista ci ricorda un Beato Girotti sofferente, ma già sereno per la visione del Paradiso.

WALTER ACCIGLIARO
Maria:l’annuncio, la natività, il dolore
tecnica mista su tavola, 1983

L’opera è stata originariamente realizzata nel 1985 da Accigliaro, su esplicita commissione, per un altare laterale della chiesa parrocchiale di S. Biagio a Mondovì. Lì è rimasta collocata per un certo periodo. Il soggetto mariano del dipinto è sviluppato compositivamente in due settori: in quello superiore è ben visibile la giovane Maria Vergine colta nello stupore dell’annuncio; in quello inferiore appare il dolore stravolgente della Madre di Gesù ai piedi della croce. Nell’opera pittorica le due figure sono incluse tra forme simboliche e stesure informali, elaborazioni ricorrenti dai trascorsi anni ’70 nella ricerca espressiva dell’artista albese.

DINO PASQUERO
Riflessi sul Tanaro Olio su tela

L’opera è stata realizzata dall’artista guarenese Dino Pasquero. Classe 1939, Pasquero da sempre segue una linea personalmente figurativa che lo ha portato ad esporre in ogni parte del mondo. Sensibile al fascino dei territori di Langhe e Roero, molte delle sue opere presentano scorci di questo tipo. La tela riproduce Barbaresco con la sua iconica torre vista dal basso, dal letto del fiume Tanaro nelle cui acque si riflette.

LIONELLO MORONE
Estate Olio su tavola, 2016

L’arte di Lionello Morone, artista operante a Santo Stefano Roero, rappresenta spesso interpretazioni di paesaggi in modo del tutto personale. Si tratta per lo più delle colline del Roero, punto di riferimento nella sua vita, luoghi dell’infanzia in cui il colore è un elemento fondamentale. I colori delle stagioni, del giorno, della notte, degli elementi naturali sono qui esasperati trasformando i luoghi in “paesaggi dell’anima”. L’opera in esposizione raffigura l’estate i cui colori, sulla scala del rosso, sono estremamente espressivi di questa stagione. 

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