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LA CHIESA

La Chiesa di San Giuseppe sorge nel centro storico di Alba, dietro la principale Via Cavour in piazzetta San Giovanni Paolo II.

L’edificio, composto da un insieme di fabbricati, fu costruito in varie stagioni tra il 1642 e la metà del XVIII secolo. La consacrazione avvenne nel 1656 da parte della Compagnia dei Pellegrini di Alba, un’associazione di laici che si occupava prevalentemente del pellegrinaggio al vicino santuario di Vicoforte, paese natale di San Teobaldo, santo del XII secolo co-patrono della città insieme a San Lorenzo, a cui è dedicata la cattedrale di Alba.

La facciata è in stile barocco primitivo e le sue proporzioni così come quelle della chiesa sono state pensate dall’architetto Giovanni Angelo Finale, secondo la regola classica della Sezione Aurea, cioè un complesso gioco di proporzioni tra la parte e il tutto elaborato nella Grecia antica.
La chiesa è sede di numerose associazioni e attività culturali, tra cui il Centro Culturale San Giuseppe, Proteggere Insieme (la protezione civile per i beni culturali), la casa editrice Langhe Monferrato Roero, specializzata in testi sul territorio.

La chiesa è tuttora consacrata, pur non essendo officiata se non in particolari occasioni. Si svolgono al suo interno numerose attività: visite guidate, esperienze didattiche, concerti, convegni e mostre d’arte e di fotografia.

La chiesa è stata restaurata e restituita alla città e ai turisti ed è nato il centro culturale San Giuseppe allo scopo di gestire il bene.

Visita anche tu la Chiesa di San Giuseppe. Con il biglietto sarà possibile accedere alla salita al campanile e ammirare la Pinacoteca allestita nel percorso archeologico sotterraneo.

IL PERCORSO

ARCHEOLOGICO

Le fondazioni della chiesa inglobano i resti di edifici appartenenti ad epoche diverse della storia di Alba, oggi percorso musealizzato.

A seguito della costruzione della «scala santa» che dà accesso alla Cappella del Crocifisso, con il conseguente rialzamento del pavimento della cappella stessa, si determinò la formazione del sottostante vano cantinato. In esso si possono ancora oggi vedere le basi delle paraste concepite nel progetto originario e la struttura della scala bipartita, oltre al sistema di fondazioni ad arco di scarico, sovrapposto ed incrociato con i resti murari di precedenti costruzioni, demolite per fare spazio alla nuova cappella.

Nella parte più profonda del percorso sono conservati parti del teatro romano, edificato in prossimità del foro nella prima metà del I secolo d.C. e successivamente restaurato con una ricca decorazione in marmo e in stucco. In particolare sono visibili alcuni dei muri della scena e degli ambienti di servizio ad essa connessi, mentre le strutture della cavea che ospitava le gradinate, sono in minima parte conservati negli scantinati degli edifici adiacenti la chiesa.

Dell'apparato decorativo del teatro si conservano presso il Museo le lastre marmoree in marmi pregiati che componevano il pavimento in opus sectile. Una di queste lastre reca sul retro parte di una iscrizione con dedica ai Lares (prima metà del I sec. a.C.), riconducibile ad un sacello, probabilmente distrutto quando è stato edificato l’edificio teatrale.

I pavimenti sono databili al III secolo d.C. e appartengono ad una fase di ampliamento del primitivo impianto teatrale. Il teatro si lascia appena intravvedere nel percorso sotterraneo della chiesa di San Giuseppe, che svela l'angolo orientale dell'edificio di scena, che doveva avere un fronte di facciata di oltre cinquanta metri.
Nel corso del IV secolo d.C. la struttura teatrale venne progressivamente abbandonata e i suoi muri riutilizzati per la costruzione di abitazioni private prevalentemente in legno. Ad esse si sovrappose in epoca comunale una delle torri appartenute alle famiglie egemoni di Alba, successivamente demolita per far posto ad un’abitazione in mattoni, sulla quale intorno alla metà del XVII secolo venne costruito il primo impianto della chiesa.

Gli scavi infine hanno conservato e restituito alcuni interessanti reperti paleobotanici: semi carbonizzati e resti carpologici, come il fagiolo dell’occhio (Vigna unguicolata), la più antica rinvenuta in Italia e alcuni frammenti combusti di vinaccioli (Vitis vinifera sativa).

IL PUNTO

PANORAMICO

Attraverso la Sala dei Giusti si accede al campanile, suggestivo punto panoramico. Edificato a partire dal 1718 è ultimato con la barocca cella campanaria nel 1829 e l’inserimento nel 1830 della campana, dopo una disputa sulle sue dimensioni con la cattedrale..

In realtà la sua storia inizia già nel 1643 quando i pellegrini fanno richiesta per la costruzione che inizierà però solo nel 1689 con la selezione del costruttore con una procedura alquanto bizzarra detta dell' “asta con tromba e candela”: a partire dal suono della tromba vengono proposti importi al massimo ribasso per tutto il tempo in cui la candela impiega ad esaurirsi. L’appaltatore deve costruire le fondamenta della torre campanaria fino all’ultimo cornicione secondo il disegno inviato da Torino. Purtroppo il progetto è andato perduto e dai documenti non risulta il nome dell’autore.

A seguito di varie peripezie la costruzione si protrarrà con varie fasi di lavoro alternate a periodi di pausa per molto tempo, terminando solo nel 1829. Una parte dei materiali impiegati per la costruzione del campanile provengono dallo smantellamento delle mura cittadine sul lato di ponente, con l’evidente ragione di contenere i costi di provvista.


LE CREAZIONI DI
ANGELO PROGLIO

DIORAMI E PLASTICO

La Chiesa di San Giuseppe sorge nel centro storico di Alba, dietro la principale Via Cavour in piazzetta San Giovanni Paolo II.

Nello spazio che un tempo era destinato al coro si trovano oggi una serie di stupendi diorami realizzati dall’albese Angelo Proglio.

I diorami, così come li descrive Proglio, hanno un’origine molto antica e “sono teatri in miniatura, vale a dire una ricostruzione scenografica tridimensionale posta in uno spazio chiuso e visibile solo da un’apertura più o meno ampia posta sul davanti”.
Grazie ai giochi di luce e prospettiva che vengono a crearsi nel plastico si ha l’impressione di prendere parte alle scene raffigurate. I diorami della Chiesa di San Giuseppe rappresentano la vita di Gesù Cristo. Partendo da destra si ha la prima delle tappe ovvero l’annunciazione, seguita dalla ricerca dell’alloggio, continuando così fino all’ultimo diorama di sinistra raffigurante la resurrezione di Cristo.
Le tappe della vita di Gesù rappresentate dai diorami sono:
  • L’Annunciazione
  • La ricerca dell’alloggio
  • La natività
  • Adorazione dei Magi
  • La fuga in Egitto
  • I primi passi
  • Il battesimo di Gesù
  • Gesù con i bambini
  • Gesù guarisce il cieco
  • L’ultima cena
  • L’orto dei Getsemani
  • Gesù è torturato e condannato a morte
  • La Risurrezione
Il magnifico plastico presente attualmente nella Sala dei Giusti è stato realizzato da Angelo Proglio che con straordinaria abilità ha voluto unire, in un'unica opera, i temi fondamentali di queste terre: il lavoro dell'uomo, la fede, la storia.

L'opera infatti coglie, con sensibilità e precisione, gli aspetti che hanno segnato e plasmato le colline di Langa e Roero come il lavoro che, incessante per secoli, ha caratterizzato il paesaggio tanto da consentirne l'ingresso tra i siti Unesco.

La fede, evidenziata dalla presenza degli edifici religiosi costruiti con materiali locali e quindi in perfetta armonia con il paesaggio; la storia, rappresentata anche dai castelli che dominano le nostre colline.
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