Grande successo per questa edizione del Premio San Giuseppe: rappresentanti della cittadinanza albese e del territorio accorsi tutti per partecipare alla consegna dei contributi di solidarietà offerti dalla Fondazione Cagnasso e alla lectio magistralis del Premiato dell’anno, Carlo Petrini:
«Viviamo tempi storici estremamente delicati. Il clima in Italia si sta tropicalizzando, in Africa la desertificazione avanza e qualcuno ancora si domanda perché ci siano migliaia di persone che vogliono venire in Europa. A fuggire è la povera gente. Con Laudato Si’, Papa Francesco ha scritto un’enciclica non verde, ma umanitaria». Non ha perso tempo ed è andato subito al dunque, cogliendo anche l’occasione per strigliare albesi e langhetti «assopiti» da un reddito pro capite tra i più alti di tutta Italia, Carlo Petrini, che oggi (sabato 30 novembre) ad Alba, nella chiesa di San Giuseppe, ha ricevuto il Premio San Giuseppe, assegnato dall’omonimo Centro culturale albese a partire dal 2000 a personalità di spicco del panorama nazionale e internazionale, ma anche a personaggi locali, che abbiano dimostrato con le loro capacità intellettive, sociali, lavorative e culturali di realizzare importanti progetti a favore delle comunità e dei giovani.
Il fondatore e presidente di Slow Food, «il primo braidese premiato ad Alba» come ha ricordato il presidente del centro culturale, Roberto Cerrato, si è rivolto alla numerosa platea con uno dei suoi appassionati interventi parlando di ambiente, sostenibilità, rispetto e futuro. Partendo dai confini del mondo per arrivare a temi ben più locali e non mancando di «strigliare» gli albesi su alcuni punti a lui cari.
per guardare la lectio magistralis di Carlo Petrini accedete al link: lectio magistralis del fondatore di Slow food